
Buongiorno amici in questo triste periodo ho deciso di dare un’occhiata nel mio archivio fotografico e, tra le altre cose, ho rivisto queste foto fatte in Albania a Tirana qualche anno fa. In queste foto vedrete il “volto” della Capitale Tirana in chiave moderna una citta’ enigmatica: tra ricchezza, mafia, evoluzione e poverta’.
Vi racconto un po’ la storia siamo stati qualche giorno a Tirana con un gruppo di amici imprenditori calabresi per un meeting organizzato dall’amico professionista di Interior Design Formaro Cataldo, che ci ha guidato e mostrato le nuove opportunita’ lavorative e di Business che sta offrendo questo Paese in costante evoluzione. Io, ovviamente ne ho approfittato per tirare fuori un bel reportage fotografico. Faro’ diversi post in cui’ includero’ anche dei cenni di storia albanese presi da wikipedia … siete pronti? Iniziamo…
Con l’anarchia albanese del 1997 si intende la situazione sociale e politica dell’Albania durante un periodo di anarchia, criminalità e caos che accompagnarono il paese durante alcuni mesi nel 1997.[2]
Parte 1-2 : Il contesto storico
Il governo democratico albanese intraprese molte riforme sul piano economico, subito dopo il crollo del PIL di oltre il 50% del 1992. Tra le varie imprese finanziarie, si erano formate anche “imprese piramidali“, le quali funzionavano come banche, ma promettevano ai clienti un tasso di interesse molto alto, attuando la strategia dello schema Ponzi. Questo fece sì che numerosi albanesi approfittassero di quei rendimenti promessi per investire denaro. Anche se un numero (molto limitato) di loro si vide restituire una cifra molto superiore a quella depositata (fatto di proposito per fini di propaganda e marketing), nel gennaio del 1997 la maggior parte di queste imprese fallirono. Un terzo delle famiglie totali persero i loro risparmi. Questo causò molte proteste popolari a Tirana e in tutte le città meridionali del paese. Diverse persone indirizzarono le loro richieste al governo, il quale (prima del crollo) aveva rassicurato sulla legittimità di tali imprese. Il governo, però, non si assunse alcuna responsabilità, visto che la frode era opera di investitori privati.[3][4]

Leave a reply