Buongiorno amici in questo triste periodo ho deciso di dare un’occhiata nel mio archivio fotografico e, tra le altre cose, ho rivisto queste foto fatte in Albania a Tirana qualche anno fa. In queste foto vedrete il “volto” della Capitale Tirana in chiave moderna una citta’ enigmatica: tra ricchezza, mafia, evoluzione e poverta’.
Why Genesis is the Foundation of Any Smart WordPress Design

Vi racconto un po’ la storia siamo stati qualche giorno a Tirana con un gruppo di amici imprenditori calabresi per un meeting organizzato dall’amico professionista di Interior Design Formaro Cataldo, che ci ha guidato e mostrato le nuove opportunita’ lavorative e di Business che sta offrendo questo Paese in costante evoluzione. Io, ovviamente ne ho approfittato per tirare fuori un bel reportage fotografico. Faro’ diversi post in cui’ includero’ anche dei cenni di storia albanese presi da wikipedia … siete pronti? Iniziamo…
Con l’anarchia albanese del 1997 si intende la situazione sociale e politica dell’Albania durante un periodo di anarchia, criminalità e caos che accompagnarono il paese durante alcuni mesi nel 1997.[2]
Parte 2 di 2 : I disordini e lo “stato di emergenza”
I ribelli avanzarono distruggendo edifici governativi e uffici di polizia, senza però avere uno scontro armato diretto con forze dell’ordine o con militari albanesi. Già il 4 di marzo i ribelli avevano conquistato quattro città del Sud, senza incontrare una forte resistenza e, anzi, con l’appoggio della popolazione. Da lì giunsero infine a Tirana, la capitale. Solo una modesta parte del territorio albanese era ancora sotto il controllo dello Stato. Nelle zone settentrionali del paese si creò una situazione di anarchia, mentre nel meridione e nelle zone centrali (soprattutto Tirana, Durazzo, Valona, Elbasan, Lushnjë), il territorio era caduto nelle mani di diverse bande armate. A complicare la situazione intervenne anche la lotta tra i diversi gruppi di trafficanti, i cui scontri armati finivano con decine di vittime fra i civili. I depositi di armi erano stati saccheggiati in tutta l’Albania e la maggior parte degli albanesi era munito di un fucile, quando non di armi pesanti, ormai di facile reperibilità.[5] In questo quadro riprese l’emigrazione verso l’Italia, contrastata dalla Marina Militare Italiana con azioni che portarono al tragico naufragio della Katër i Radës.[6] I paesi esteri organizzarono operazioni militari per rimpatriare dall’Albania i propri concittadini. Nel mese d’aprile, anche[7] su richiesta dei politici albanesi, l’ONU autorizzò l’invio in Albania di 7.000 soldati italiani nell’ambito dell’Operazione Alba, per ristabilire l’ordine nel paese.[8][9] fonte wikipedia

CONTINUA A LEGGERE CLICCA QUI
Leave a reply